In theory, republican orthodoxy does not acknowledge the political dignity of any intermediary body between free and equal individuals, stripped of all particularism, and the sovereign nation. This is why, right up to the present, the French public debate has been marked by an entrenched suspicion towards all forms of «communitarism», and by the proscription of the very concept of multicultural politics. But have the policies actually pursued by republican France been consistent with the proclaimed principles? Is it genuinely possible to claim that cultural identities have never been publicly «recognised»? This multidisciplinary investigation proposes to address the ambiguous relations between theory and practice in the Republican management of cultural pluralism. L'ortodossia repubblicana non riconosce teoricamente dignità politica ad alcun corpo intermedio tra gli individui liberi, eguali e spogliati di ogni particolarismo, e la nazione sovrana. È per questo che sino al giorno d'oggi, la discussione pubblica francese è segnata da un radicato sospetto nei confronti di ogni «comunitarismo», e dalla proscrizione del concetto stesso di politica multiculturale. Ma le politiche concretamente seguite dalla Francia repubblicana sono state coerenti con i principi proclamati? Ed è davvero possibile affermare che le identità culturali non siano mai state pubblicamente «riconosciute»? Attraverso un'indagine pluridisciplinare, ci si propone di indagare l'ambigua relazione esistente tra la teoria e la pratica nella gestione repubblicana della pluralità culturale.