Tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo il «fontanaro e ingegniero de acqua» Giovanni Antonio Nigrone compose un manoscritto in cui raccolse la sua esperienza professionale maturata lavorando tra Napoli, Firenze e Roma. L'opera, composita e variegata, contiene un ricco catalogo di disegni di fontane e un'ampia rassegna di strumenti meccanici per lo sfruttamento dell'acqua, accanto ad argomentazioni teoriche sui più importanti temi della cultura del tempo, dalla fisica naturale all'astrologia, passando per la storia. Conservato per secoli nel convento napoletano di S. Efrem Nuovo e divenuto poi patrimonio del Regno d'Italia alla metà del XIX secolo, il testo di Nigrone viene pubblicato qui per la prima volta, insieme ad un apparato critico di note e schede e a un saggio introduttivo che aiutano a contestualizzarlo nel tempo in cui fu concepito.